Nella notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997 un incendio
devastò la Cappella
della Sindone, meglio nota come Cappella
del Guarini, dal nome dall’architetto che la edificò a Torino alla fine del XVII secolo.
La Cappella fu commissionata a Carlo di
Castellamonte dal duca Emanuele
Filiberto di Savoia per conservare la Sacra
Sindone, che custodì dal 1694. Il progetto originale fu
rivoluzionato da Guarino Guarini che basò il capolavoro architettonico su una pianta interna
circolare, sopraelevata al presbiterio e comunicante direttamente con alcune
sale di Palazzo Reale e l'abside del Duomo di San Giovanni
Battista.
Oggi, dopo 15 anni dall’incendio
causato da un corto circuito durante alcuni interventi di restauro, si torna a
parlare del capolavoro del Guarini ispirato alla geometria proiettiva di Desargue.
"Si tratta di un cantiere particolarmente
complesso perchè Guarini non ci ha lasciato alcun progetto e si è dovuto quindi
fare un lungo lavoro preparatorio prima di partire con gli interventi"
Al ritardo dei lavori hanno contribuito i ricorsi al Tar
contro l’aggiudicazione dei lavori e le difficoltà della ditta vincitrice dell’appalto
che, in dieci mesi, eseguì appena il 2% dei lavori.
Attualmente i lavori di ricostruzione sono entrati nella
fase più delicata, ovvero la sostituzione di 1.550 elementi di marmo
danneggiati dalle fiamme del ’97.
Ma "Il cronoprogramma è finalmente rispettato: dopo una
serie di vicissitudini (ricorsi e risoluzione del contratto per inadempienza)
tra 16 mesi sarà completato il 95 % dei restauri. A quel punto mancherà solo il
ripristino di parte degli apparati lapidei: servono 6 milioni, li chiediamo a
ministero e fondazioni bancarie".
Il capolavoro tonerà a splendere nel marzo 2014.