giovedì 29 novembre 2012

BMW GUGGENHEIM LAB

A metà tra una moderna agorà ed una sfera pubblica itinerante il BMW Guggenheim Lab è un laboratorio che viaggia per le città di tutto il mondo.
Il laboratorio, guidato da gruppi di talenti emergenti internazionali provenienti dal mondo interdisciplinare dell'urbanistica, dell'architettura, dell'arte, del design e della tecnologia, si occupa della vita e del design urbani contemporanei attraverso dibattiti e sessioni di lavoro aperte al pubblico.
Obiettivo del progetto è muoversi alla scoperta di nuove idee, sperimentazioni, alla ricerca di orizzonti e  visioni innovative per la vita delle città.

Il BMW Guggenheim Lab è stato lanciato a New York, dove è rimasto attivo dal 3 agosto al 16 ottobre 2011, lasciando la parola a Berlino che ha ospitato il Lab dal 15 al 29 luglio 2012. Adesso è la volta di Mumbai dove inaugurerà il 9 dicembre e si chiuderà il 20 gennaio 2013.

Il pubblico, durante l'apertura del Lab itinerante, è coinvolto e partecipa attivamente a sessioni di lavoro ed esperimenti gratuiti, perchè lo scopo dell'evento è ascoltare i cittadini e trasformare la loro voce in luoghi insoliti e nuove esperienze cittadine.
Per i primi due anni il Lab affronterà il tema del Confronting Comfort : a NY, Berlino e Mumbai si analizzerà la possibilità di trovare una nuova urban philosophy che permetta all'ambiente urbano di essere sempre di più lo specchio delle esigente dei cittadini.
Scopri il Lab






lunedì 19 novembre 2012

Frame: la mediateca francescana digitale e interattiva

Il mondo di San Francesco, la sua vita, le basiliche, i frati di Assisi : tutto in un tecnologico ed innovativo Frame, la mediateca digitale inaugurata domenica 18 novembre ad Assisi.

Cinque postazioni multimediali, due maxi schermo, due touch screen e uno schermo 3D.
San Francesco, grande comunicatore, avrebbe di certo apprezzato la possibilità d'informazione e conoscenza diffusa che è giunta ai nostri tempi grazie ad internet e ai social network.
Così, per celebrare la sua vita e renderla più emozionante ai molteplici  visitatori, nasce un luogo innovativo capace di fornire oltre 1000 immagini, 700 tra bolle papali, manoscritti e atti, 300 affreschi della Basilica di San Francesco (le riproduzioni digitalizzate dei dipinti di Giotto, Cimabue, Simone Martini e Pietro Lorenzetti) e 40 del Sacro Convento di Assisi.

Un nuovo modo per riscoprire la vita di Francesco, sfogliando la sua storia e i codici, alcuni miniati tra i più belli al mondo, attraverso i touch screen che permettono al fruitore di ingrandire di dieci volte le raffigurazioni e soffermarsi su dettagli quasi impercettibili.

Frame darà la possibilità di approfondire e di ripercorrere il viaggio spirituale e l’evangelizzazione di San Francesco attraverso reperti preziosi, come il Codice 338, l’antico manoscritto che contiene la più antica versione del Cantico di Frate Sole, che coincide con l’inizio della letteratura italiana in volgare.

E ancora è possibile imbattersi nel manoscritto della donazione del terreno su cui sorgerà la Basilica di San Francesco.
Il 30 marzo 1228 Simone di Pucciarello dona la terra e recita l’atto « Fratri Helye (Elia) recipienti pro domino Gregorio papa nono», precedendo la posa della prima pietra, il 17 luglio, dallo stesso Papa e da Frate Elia.

Il ricordo di San Francesco rivive anche nell’allestimento, curato con materie povere come il legno della sala centrale e forti richiami al bosco e al verde dell’Umbria.

«La Mediateca San Francesco è il salotto nel quale i pellegrini, accolti da Francesco, incominciano a conoscersi, a incontrarsi come fratelli, figli dell’Altissimo Onnipotente buon Signore, e ad avere il primo approccio alle ricchezze spirituali ed artistiche nelle quali sono immersi, nel cuore del francescanesimo» 
Padre Giuseppe Piemontese, Custode del Sacro Convento.

Frame ha prodotto un film, Francesco, che riassume in 25 minuti  la vita e le testimonianze del Santo, la storia della Basilica e dei preziosi affreschi.
All'interno della medisateca è possibile assistere alla proiezione di un film-documentario sulla vita dei frati e sul loro tempo che aveva il ritmo delle stagioni, completamente in 3D, con un virtual tour del convento, prodotto con l’ausilio di tecnologie inedite.
La struttura multimediale è stata finanziata da Eni e realizzata da Capware, azienda leader nella comunicazione innovativa dei beni culturali.

giovedì 15 novembre 2012

Cinema, Cultura & Juventus: l'unione torinese per il turismo culturale

Il Museo Nazionale del Cinema, lo Juventus Museum e la Reggia di Venaria.
Tre passioni ed un solo obiettivo: la valorizzazione del turismo culturale in Piemonte.

Il 13 di novembre i tre presidenti Ugo Nespolo, Fabrizio Del Noce e Paolo Garimberti, insieme a Michele Coppola - Assessore Regionale alla Cultura e alle Politiche Giovanili -  hanno presentato un nuovo accordo culturale convinti che l'aggregazione di diverse forme di cultura sia l'azione vincente per il rilancio e il supporto al turismo culturale piemontese.


J-Museum, inaugurato il 16 maggio di quest'anno, ha già attirato oltre 80mila spettatori. 

Il percorso inizia ripercorrendo la storia del Club attraverso i goal della squadra, la Sala dei Trofei, i luoghi in cui la Juve ha giocato, le testimonianze dei giocatori, i cimeli del passato, arrivando alla Juve di oggi e di domani e ad un tributo ai tifosi di tutto il mondo.

«Siamo fieri di entrare in questo club d’elite. Il J-Museum è una realtà importante del panorama museale torinese, proprio come il Museo del Cinema e La Reggia di Venaria, con cui ben si sposa, visto che la Juventus rappresenta in parte anche la storia non solo della città, ma dell’Italia. Sono fiero e orgoglioso di questa convenzione che apre nuovi, importanti scenari».  Paolo Garimberti

La Reggia di Venaria, che ha da poco festeggiato i suoi primi 5 anni di apertura al pubblico, è nella top five dei poli culturali più visitati d'Italia.

«E’ una convenzione che rappresenta anche una contiguità territoriale vista la vicinanza tra La Mandria e lo Juventus Museum. Mi auguro che da questa collaborazione possano nascere anche nuove opportunità a livello regionale». Fabrizio del Noce

A completare il nuovo triangolo culturale è il Museo Nazionale del Cinema, unico in Italia e rinomato a livello mondiale, in dodici anni ha sfiorato i 6 milioni di visitatori ed è diventato nel tempo, grazie anche alla sua storica ed affascinante location, uno dei più importanti luoghi simbolo della città di Torino.

«Questo accordo dimostra che diversi tipi di cultura possono coesistere e aggregarsi. Il Museo del Cinema è un’eccellenza nazionale, è tra i primi dieci musei in Italia e ora, grazie all’appeal internazionale della Juventus, potrà esercitare maggiormente il suo fascino anche all’estero». Ugo Nespolo.
Il progetto prevede una serie di azioni sinergiche che spaziano dalla creazione di materiale promozionale congiunto (ad esempio una cartina tascabile realizzata in collaborazione con Lonely Planet), alla convenzione che permetterà ai visitatori di ottenere riduzioni e facilitazioni nel raggiungimento delle location culturali, attraverso accordi che favoriranno la circolazione del pubblico tra i 3 musei.  

venerdì 9 novembre 2012

A marzo 2014 la riapertura della Cappella della Sindone, capolavoro del Guarini

Nella notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997 un incendio devastò la Cappella della Sindone, meglio nota come Cappella del Guarini, dal nome dall’architetto che la edificò a Torino alla fine del XVII secolo.


La Cappella fu commissionata a Carlo di Castellamonte dal duca Emanuele Filiberto di Savoia per conservare la Sacra Sindone, che custodì dal 1694. Il progetto originale fu rivoluzionato da Guarino Guarini che basò il capolavoro architettonico su una pianta interna circolare, sopraelevata al presbiterio e comunicante direttamente con alcune sale di Palazzo Reale e l'abside del Duomo di San Giovanni Battista.


Oggi, dopo 15 anni dall’incendio causato da un corto circuito durante alcuni interventi di restauro, si torna a parlare del capolavoro del Guarini ispirato alla geometria proiettiva di Desargue.
 

Mario Turetta, direttore dei Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, racconta:

"Si tratta  di un cantiere particolarmente complesso perchè Guarini non ci ha lasciato alcun progetto e si è dovuto quindi fare un lungo lavoro preparatorio prima di partire con gli interventi"

Al ritardo dei lavori hanno contribuito i ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione dei lavori e le difficoltà della ditta vincitrice dell’appalto che, in dieci mesi, eseguì appena il 2% dei lavori.
Attualmente i lavori di ricostruzione sono entrati nella fase più delicata, ovvero la sostituzione di 1.550 elementi di marmo danneggiati dalle fiamme del ’97.
Ma "Il cronoprogramma è finalmente rispettato: dopo una serie di vicissitudini (ricorsi e risoluzione del contratto per inadempienza) tra 16 mesi sarà completato il 95 % dei restauri. A quel punto mancherà solo il ripristino di parte degli apparati lapidei: servono 6 milioni, li chiediamo a ministero e fondazioni bancarie".

Il capolavoro tonerà a splendere nel marzo 2014.