Il 1° febbraio 2011 nacque la prima versione di Google Art Project, una nuova e interessante idea che prese vita dalla tecnologia di Google Street View. Osservare paesi, città e – ad oggi – 35.000 opere d’arte in alta risoluzione abbattendo le distanze, i costi e lasciando libero spazio al tempo.
Google Art Project offre, infatti, la possibilità di visitare 180 spazi museali da tutto il mondo, di soffermarsi su ciascuna opera e di avvicinarsi fino a coglierne pennellate e dettagli quasi impercettibili. La ricchezza del progetto è data dalle informazioni che fornisce su ciascun capolavoro, dalla possibilità di confrontare parallelamente due opere differenti e di creare virtuali salotti di discussione sulle opere, interagendo con esperti, curiosi e consulenti tra i 15 milioni di visitatori del sito provenienti da ogni parte del mondo.
Con la nuova applicazione Hangout è da oggi possibile selezionare le proprie opere preferite e costruire percorsi di fruizione virtuale personalizzati, memorizzarli e rivisitarli in qualsiasi momento.
Dal 30 ottobre quattro eccellenze museali italiane entreranno a far parte del progetto: il Museo Poldi Pezzoli (Milano), i Musei Senesi (Siena), i Musei di Strada Nuova (Genova) e il Museo di Palazzo Vecchio (Firenze).
Cresce così il contributo italiano, che va ad affiancarsi alla Galleria degli Uffizi (Firenze) e ai Musei Capitolini (Roma), già partner di Google Art Project rispettivamente dal febbraio 2011 e dall’aprile 2012.
“La Galleria degli Uffizi, il museo più antico
dell’Europa moderna, creato nel cuore di Firenze per accogliere le
raccolte d’arte dei Medici, sommi mecenati del Rinascimento, diventa,
grazie a Google, fruibile in qualunque istante, da qualunque parte del
mondo. Attraverso il viaggio virtuale nella Galleria, l’utente potrà
esplorare oltre settanta capolavori, da Cimabue a Goya, con particolare
attenzione alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli: il supremo
ideale di cultura e di bellezza umana, simbolo della fioritura di
Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico si svelerà a tutti con una
ricchezza di dettagli mai avuta prima”.
Cristina Acidini, Soprintendente al Polo museale di
Firenze
Questa terza rivisitazione del progetto, oltre ad arricchire con nuove applicazioni e strumenti la piattaforma, allarga le proprie partnership non solo all'Italia, ma anche a nuovi spazi artistici internazionali aggiungendo il Museo d’Arte Moderna di Istanbul, la Art Gallery of South Australia, il Museo Larco di Arte Precolombiana (Perù), il National Ballet of Canada).